E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ho scritto. Non sono nemmeno più tanto sicura di ricordarmi come si fa a raccontare una vita da stomizzata, specie oggi che mi sembra di non essere capita.
In questi mesi ho tentato con molto impegno e tanti fallimenti di mettere in piedi una vita che abbia le parvenze della normalità. Con il mio compagno abbiamo comprato casa, ho cercato di conquistarmi una certa credibilità sul lavoro con l'impegno e la serietà e ho coltivato nuove amicizie con la fatica e le difficoltà di chi ha lasciato la propria terra e i propri cari per ricominciare altrove.
Potrei dire di avercela fatta, ma in questo momento addosso sento solo la stanchezza di questo duro lavoro.
Non è facile vivere con la stomia, non prendiamoci in giro; si possono fare mille cose e forse più, ma ogni cibo, qualsiasi attività, ciascun vizio e tutte le scelte ci ritornano indietro e dobbiamo essere sempre preparati ad affrontarli.
Non è facile e faccio di tutto per ridurre il disagio dei rumori intestinali.., la mattina appena sveglia bevo un bicchiere di acqua con il limone, colazione con the e 2 fette biscottate e poi via a bere acqua, almeno mezzo litro fino all'ora di pranzo dove ad attendermi c'è un pasto parco che non entusiasmerebbero neanche un anzianotto in casa di riposo, la sera ceno entro le 19.30 con l'ennesimo pasto leggero e dopo cena sto seduta e mai sdraiata sul divano. Così dal lunedì al venerdì quando mi concedo una pizza fatta in casa perchè so di non avere impegni dopocena e di non dover lavorare il giorno dopo. Sabato mattina finalmente la colazione dei miei sogni, cappuccino e briosche ma con attenzione al pranzo se la sera sono previste uscite con gli amici.
Domenica in famiglia, tra amici e parenti si cerca sempre di trovare tempo per gli altri ma mi trattengo dall'eccedere con le dosi perchè il dopopranzo potrebbe protrarsi più del dovuto e la digestione non si sa mai che conseguenze può portare con sè. E quando tutto il cerimoniale è concluso e tutti sono andati via, ritorna finalmente quel piccolo momento solo mio in cui sento di potermi rilassare magari assaporando un po' di quel gelato che tengo in freezer e che bramo da tutta la settimana.
Oggi però, proprio appena ho finito il mio goloso banchetto è arrivata la telefonata degli amici e la proposta di incontrarsi per fare quattro chiacchiere insieme..noooo posso farcela a costiparti in un body contenitivo e bardarmi in una fascia fonoassorbente dopo un gelato che di certo si farà sentire trionfale mio malgrado. E così mi sento addosso tutto quello scoramento di chi continua a combattere una battaglia che non ha mai tregue e mi sento un po' sola in tutto questo pensando che il mio compagno pur conoscendo i miei disagi vuole giustamente ritrovarsi con gli amici e mi lascia a casa con quella vaschetta di gelato che lui stesso mi ha regalato e che resterà in freezer fino al prossimo week-end...perchè a conti fatti, è ben chiaro a tutti che la battaglia è comunque e solo mia.