giovedì 3 novembre 2011

Scelte


Nell’agosto 2007 si ammala Papà. La Stomia è nell’aria come un odore delicato ma non costante. Una possibilità che c’è a tratti tra i peggiori auspici che medici scrupolosi sperano di non dover affrontare. Una possibilità, ma non l’unica perché Papà ha un’alternativa e io non mi oppongo, non ho il coraggio di farlo. Per Papà voglio di più forse perché convinta che il massimo non è una vita con la Stomia, non per me.. non ancora! L’intervento sembra riuscito e poi Papà ha una tempra forte e senza lamenti né giudizi in qualche modo torna a vivere. A 2 anni e mezzo di distanza dall’intervento si profila la necessità di scegliere di nuovo. Tutti i medici propongono un intervento di riparazione nel tentativo di recuperare il lavoro fatto ma stavolta smetto di tacere. Papà è d’accordo e così antepongo la mia esperienza di vita con il sacchetto alla professionalità di grandi luminari imponendo loro la Stomia come scelta fatta e indiscutibile. Purtroppo però la convinzione e il coraggio sono arrivati quando ormai per Papà era troppo tardi e le speranze di una vita migliore sono state spente da un soffio d'aria gelida fatta di metastasi, incongruenze e sensi di colpa. È un anno che Papà è andato via e non c’è giorno che sorge al mattino in cui io non desideri tornare indietro e rimediare agli errori fatti perché avrei potuto crederci prima, avrei dovuto essere più scrupolosa e magari captare i segnali e forse Papà ci sarebbe ancora, ma.. Ma fiducia, attenzione e intuito mi appartengono ad intermittenza e perciò credo di non essere stata una buona figlia. Non lo so se un giorno mai riuscirò a perdonarmi per questo, non so neanche se le cose in fondo potevano davvero andare meno peggio di così, ma una cosa la so di certo: lui è stato il Papà migliore che avessi mai potuto desiderare.


2 commenti:

  1. Sai, è incredibile quante coincidenze trovo tra le tue e le mie esperienze. Anch'io ho perso mio padre per lo stesso carcinoma alla vescica che un anno fa fu diagnosticato a me. Ma il mio grande Papà aveva un'età per cui i medici preferirono evitare accanimenti, e tutti noi familiari eravamo in sintonia con questa decisione.
    Ecco - ora che ci penso - senz'altro non condividiamo l'età, io e te; ed è inutile che corri: non mi raggiungerai mai :-)
    Mitzi

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  2. Grazie Mitzi,
    se le coincidenze tra le nostre vite sono anche di tipo emotivo non posso che mandarti un abbraccio virtuale grande grande con il quale spero di alleviare almeno un po' quei piccoli frammenti di dolore rimasti incastrati nell'anima..

    Ps. Rinuncio a correre per raggiungerti, promesso! Ma solo perchè il tempo passa troppo in fretta già così ;-)

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